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Il tuo benessere dipende dalla tua salute. 
Il mio lavoro consiste nell'assicurarmi che il tuo corpo sia al suo meglio. Il mio obiettivo è permetterti di muoverti liberamente e senza dolore. 
Sono in possesso di una Laurea Universitaria in Fisioterapia, molteplici certificazioni in campi correlati e sono in costante aggiornamento grazie ad una formazione avanzata.



 

"Abbi buona cura del tuo corpo, è l'unico posto in cui devi vivere" (Jim Roh)

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Il mio obiettivo è liberarti dal dolore

Mi chiamo Andrea Longinotti

ed il mio impegno è rivolto a migliorare la qualità della tua vita.
"La fisioterapia è un approccio attivo e focalizzato sull'esercizio che si prefigge di eliminare i dolori, curare le lesioni e facilitare la riabilitazione. Il mio obiettivo è permetterti di muoverti nuovamente, migliorare la tua forza e accrescere la tua flessibilità. Mi impegno a farti recuperare e a migliorare il movimento dopo un incidente o un intervento chirurgico attraverso terapia manuale, esercizi terapeutici e consigli per uno stile di vita corretto." 

Il Fisioterapista si occupa del recupero funzionale della persona, il suo obiettivo è riportare l’individuo che si rivolge a lui ad una condizione di benessere psico/fisico/sociale molto vicina a quella in cui era prima della perdita di tale stato. Il punto di forza dei miei interventi si basa sul fatto che ho sempre ben presente che ogni persona ha le proprie specificità, pertanto non può ricevere delle cure standard, bensì deve essere assistito in modo accuratamente personalizzato. Per questo motivo dedico molto tempo alla mia formazione e presto cura e attenzione nei dettagli. L’accurata analisi e la raccolta di informazioni preliminari ha proprio questo scopo: non lasciare nulla al caso 

“Le teorie sono certo utilissime, perché sono stimolanti e servono per impostare una ricerca. Ma senza verifiche sperimentali restano quello che sono: cioè solo delle ipotesi” Piero Angela
Maggiori informazioni su di me

Pazienti soddisfatti

"Sono un'impiegata, il mio lavoro è spesso stressante e mi porta tensione nervosa, la quale si manifesta con emicrania dolori cervicali e mal di schiena. Mio marito era in trattamento dal Dott. Longinotti che lo trattava a domicilio, ho approfittato della gentilezza del Dottore per farmi dare un'occhiata, non ci crederete e non ci credevo neppure io, ma mi ha fatto stendere sul lettino e con un trattamento di 20 minuti mi sono sentita subito meglio. Quella notte ho dormito meravigliosamente, avevo una sensazione di leggerezza. Mi ha lasciato anche da fare degli esercizi durante delle pause del mio lavoro per evitare un accumulo di tensione. Grazie Dottore"
Cinzia, Torino
“Ho seguito i consigli di Andrea a distanza, sono stati molto utili e preziosi. I suoi esercizi tengono conto delle esigenze dei singoli pazienti con differenti problematiche. Ho apprezzato la sua professionalità ed il suo essere chiaro”.   
Titti, Roma
"Ho avuto il più classico dei colpi della strega, e non riuscivo a deambulare, ho chiamato il Dott. Longinotti il quale è subito intervenuto con un approccio soft in quanto l'infiammazione in corso non permetteva al momento un trattamento d'urto, mi ha spiegato tutto con professionalità e chiarezza e mi ha dato degli esercizi da fare per qualche giorno. Mi sono sentito da subito meglio e riuscivo a muovermi senza problemi anche se il dolore persisteva. In una seconda seduta invece è sparito il dolore e quel fastidio è rimasto un lontano ricordo. Ringrazio il Dottore per la sua professionalità e per il suo approccio molto disponibile e sensibile."
Fabio, Torino
"Volevo ringraziare Andrea Longinotti, che con due sedute in studio e due esercizi riabilitativi che sto effettuando da poco più di un mese mi ha risolto un problema alla spalla destra che mi affliggeva da più di un anno.
Grazie ☺️. "
Stefano, Vercelli
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Consigli, raccomandazioni, informazioni
Autore: Andrea Massimo Emilio Longinotti 22 apr, 2023
Definizione Il GIRD (o internal rotation deficit of the glenohumeral joint) è un disturbo comune tra gli atleti, in particolare tra i giocatori di baseball, che colpisce la mobilità della spalla. Si tratta di un problema che può impedire la corretta esecuzione di alcune attività sportive e causare dolore e lesioni. In questo articolo di fisioterapia, analizzeremo il GIRD, le cause, i sintomi, la diagnosi e le opzioni di trattamento disponibili per i pazienti. Cos'è il GIRD? La traduzione letterale di GIRD (Glenohumeral Internal Rotation Deficit ) è deficit nella rotazione interna di spalla ed in particolare difficoltà a portare la spalla dietro la schiena causata generalmente da un trauma diretto alla spalla o da overuse (cioè da un sovra utilizzo) della spalla stessa in atleti che praticano sport cosiddetti overhead ossia con movimenti che portano spesso il braccio al di sopra della spalla e della testa. Si tratta di un disturbo molto comune tra i lanciatori di baseball, a causa dell'elevata sollecitazione degli stessi muscoli che causano la riduzione della rotazione interna. Il gesto del lancio tipico degli atleti overhead è un complesso fenomeno biomeccanico. Questo movimento, eseguito a velocità estreme, richiede la combinazione di flessibilità, forza, coordinazione e controllo neuromuscolare. La spalla del lanciatore deve presentare un’adeguata stabilità dinamica per effettuare il lancio, e per prevenire sintomi e/o lesioni. La spalla del lanciatore tipicamente presenta un’ipermobilità in alcune direzioni e un’ipomobilità in altre. Questo pattern atipico di movimento può essere attribuito a modificazioni strutturali della capsula, del labbro, delle strutture muscolari, dei legamenti e delle strutture ossee come risposta alle esigenze del gesto specifico del lancio. In generale, la spalla del lanciatore presenta un aumento della rotazione esterna e una riduzione della rotazione interna gleno-omerale (definita dall’acronimo GIRD, Glenohumeral Internal Rotation Deficit) se confrontata con la spalla controlaterale, alterazioni riconducibili a modificazioni sia delle strutture ossee (aumento dell’angolo di retroversione omerale) sia dei tessuti molli (ad esempio, asimmetria della tensione capsulare, in particolare ridigità della porzione posteriore). In alcuni casi di GIRD può non essere presente un aumento della rotazione esterna, con conseguente elevata probabilità di sviluppare un impingement interno patologico. In alcuni casi, il GIRD può essere presente anche nei non lanciatori, soprattutto in coloro che svolgono attività quotidiane che coinvolgono la ripetizione di movimenti del braccio. I dolori cronici alla spalla (sia in atleti overhead, -, sia in normali attività lavorative o quotidiane) sono spesso da imputarsi ad alterazioni nella forza e nella flessibilità oltre che dell’articolazione gleno-omerale anche di altre componenti della catena cinetica di tronco e arto superiore.
Autore: Andrea Massimo Emilio Longinotti 19 mar, 2023
Definizione L’ alluce valgo è dovuto dallo spostamento verso l’esterno della base dell’alluce e dalla deviazione della punta dell’alluce stesso verso le altre dita. Questo determina un gonfiore localizzato e doloroso alla base dell'alluce (la cosiddetta “cipolla”), con conseguente infiammazione della borsa vicina (borsite) e attività degenerativa delle articolazioni (artrosi). Questo disturbo, che tende a comparire nell’età adulta, colpisce più frequentemente il sesso femminile (con un rapporto di 15:1 rispetto agli uomini), ma chiunque in realtà potrebbe soffrirne. Secondo dati recenti, in Italia circa il 40% delle donne è affetto da alluce valgo. Può manifestarsi a qualsiasi età, ma è intorno ai 40/50 anni di età che si registra il picco maggiore. LE CAUSE Le CAUSE sono da ricercarsi nella conformazione del piede in particolare questo disturbo si manifesta in persone che hanno il primo dito più lungo delle altre dita, o l’ipermobilità dal primo metatarso, o che hanno il piede piatto o che hanno problemi di peso, di postura o il basso tono muscolare. Vi sono però dei fattori di rischio che non sono da sottovalutare come la presenza di alcune patologie, come l ' artrite reumatoide e la gotta , o come alcune malattie del tessuto connettivo. Possono contribuire anche altre cause la principale è l’utilizzo di calzature non adatte che forzano il piede in una posizione poco naturale e che non ne agevolano il movimento mentre camminiamo I SINTOMI I SINTOMI classici sono identificabili con: dolore nella zona interessata, anche a riposo; arrossamento, intorpidimento e gonfiore; ispessimento della pelle , che appare dura e callosa (borsite comunemente chiamata cipolla); modifiche alla forma complessiva del piede; difficoltà a camminare (a causa del dolore). L'alluce valgo può peggiorare se non trattato e può indurre ulteriori disturbi, come ad esempio l'artrite a livello delle articolazioni dell'alluce o la deformità del secondo dito del piede, spinto fuori sede.
Autore: Andrea Massimo Emilio Longinotti 02 feb, 2023
 Definizione Il low back pain, o lower back pain, viene definito come «il dolore percepito tra il margine inferiore dell’arcata costale e le pieghe glutee inferiori, con o senza dolore alla gamba». Conosciamolo meglio analizzando un po’ di dati Il mal di schiena, o low back pain, costituisce l’affezione muscoloscheletrica più comune al mondo, seguita al secondo e al terzo posto, rispettivamente, dal dolore cervicale e dal dolore di spalla. Rimane importante ricordare che costituisce la prima causa di disabilità al mondo, Per capirne l’impatto in termini economici basti riflettere sul fatto che «costa» nei soli Stati Uniti 34 miliardi di dollari all’anno. Con queste cifre alla mano non è difficile immaginare che e che l’impatto sociale sulla vita delle persone sia in certi casi devastante. Dando ancora un occhio ai numeri sappiamo che secondo le stime del Global Burden of Diseases la prevalenza è di appena poco più del 9%, che nel corso della vita individuale si attesta tra il 49 e il 90%, e che il tasso di ricorrenza, un anno doppo il primo episodio, supera di poco il 30%. Numeri alla mano ci dicono che da uno studio effettuato su un campione di pazienti il tempo di recupero dal low back pain sarebbe di circa 7 giorni, ma a 12 settimane il 35%dei pazienti aveva ancora dolore e il 10% di loro manifestava dolore ancora dopo un anno dal primo episodio. Secondo un altro studio il 5% -10% dei pazienti non aveva ottenuto un recupero completo dopo 6 mesi dal primo episodio. Questi dati sono importanti per confutare l’assioma da qualcuno sostenuto che il mal di schiena passi da solo. Possono esserci dei fattori contribuenti? Se i tempi di remissione spontanea, infatti, tardano a venire il rischio è quello di incorrere in una cronicizzazione dei sintomi. In particolare la compresenza di comorbilità (diabete, artrite reumatoide, ansia, depressione, disturbi psicopatologici ad esempio), nonché l’esistenza di fattori contribuenti quali stimoli meccanici (principalmente), psicologici, ambientali può portare alla persistenza del dolore e ad un maggior numero di episodi durante l’anno o possono ritardare il recupero in termini di dolore, funzionalità, di ritorno all’attività lavorativa o sociale in generale. La stessa paura del movimento impatta in maniera significativa sulla prognosi di un paziente con low back pain. Anche una significativa e importante deprivazione del sonno in un paziente con low back pain cronico può portare all’acuirsi dei sintomi.
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